Testo basato sulla pubblicazione: “Un precursore della ginnastica femminile e del modello educativo scolastico e scoutistico: Georges Hébert e le virtù del Metodo Naturale di Educazione Fisica e Morale” di Daniele Coco, Elena Zizioli, Pierre Philippe-Meden, Diego Zarantonello, Francesco Casolo
All’inizio del XX secolo esisteva in Francia una vasta gamma di metodi di allenamento ed educazione fisica, tra cui i principali erano il metodo di ginnastica svedese di Pehr Henrik Ling (1776–1839), promosso in Francia da Philippe Tissé (1852–1935) che consisteva nell’esercizio separato delle varie parti del corpo secondo movimenti analitici, prestabiliti e spontanei; la ginnastica utilitaristica di Pierre de Coubertin (1863–1937).
Nel 1903, il Battaglione di fucilieri della marina di Lorient, mette fine ai metodi della normale scuola militare di ginnastica e scherma di Joinville-le-Pont basata essenzialmente sull’utilizzo di attrezzi, drill, ed esercizi statici derivati dall’influenza della ginnastica svedese in quanto: “Hébert, al contrario, si posiziona sotto quella riconosciuta come scuola francese che va da Rabelais (1494-1553) a Georges Demeny (1850-1917), passando per Amoros (1770-1848)”.
Senza ombra di dubbio, gli antichi atleti e guerrieri Greci e i soldati Romani o l’impressionante atleticità e robustezza dei marinai che conducevano immensi vascelli hanno ispirato e influenzato l’opera di Hébert, così come i guerrieri e i cacciatori delle tribù indigene incontrate durante le sue innumerevoli esperienze all’interno della marina francese.
Il sistema pensato da Hébert però fonda principalmente le proprie radici in un precedente Metodo di Educazione Fisica e Morale, elaborato agli inizi del diciannovesimo secolo da un altro grande precursore dell’educazione fisica, Francisco Amoros.
Amoros, nato in Spagna nel 1770 e divenuto un ufficiale dell’esercito spagnolo, si trasferì in Francia nel primo periodo del IXX secolo e introdusse un concetto di ginnastica creato basandosi sui principi educativi dello svizzero Johann Heinrich Pestalozzi, anch’esso altro pioniere dell’educazione fisica.
Hébert stesso considera Amoros il vero fondatore della ginnastica in Francia, il primo a stabilire e mettere in pratica un sistema completo per fare della ginnastica una scienza dopo averne fatto un’arte. Hébert scrive che può criticare “certi dettagli, determinate procedure, determinate descrizioni di esercizi, determinati movimenti e determinati attrezzi”, ma senza nulla togliere o aggiungere al valore dell’opera in generale, perché la concezione di Amoros è pratica:
“Il suo insegnamento riflette le circostanze in cui si è svolta parte della sua vita; da un lato, la vita dei campi dove imparò a conoscere gli uomini; dall’altro, i pericoli di ogni genere ai quali è scampato solo grazie alle sue particolari attitudini negli esercizi naturali e utilitaristici. Il suo metodo è insomma il prodotto della sua esperienza delle cose e delle persone. Attribuisce grande importanza allo sviluppo delle qualità virili e all’educazione morale”.
Il metodo Amoros si basa su esercizi semplici, ovvero movimenti sul posto delle braccia e delle gambe, accompagnati da ritmi volti a mettere regolarità e unità nei movimenti. Vengono associati dei canti per sviluppare la voce, aumentare la resistenza alla fatica, dare una direzione morale al metodo.
Questa prima parte, costituita dagli esercizi essenziali, forma la ginnastica popolare per la sua semplicità e le sue possibilità di applicazione ovunque, senza bisogno di strumenti e senza particolari costi. Amoros aggiunge a questa parte altri rami della ginnastica quando non comportano spese: camminare, correre, saltare, arrampicare, trasportare, lanciare, nuotare, difendersi. Anche il bilanciamento/equilibrio è pensato, ma in connessione con l’arrampicata.
“Il metodo di Amoros mira al perfezionamento delle facoltà fisiche: forza, fermezza, resistenza, agilità, velocità, abilità; mentali e morali: regolarità, grazia, zelo, coraggio, energia, perseveranza; morali: lungimiranza, saggezza, temperanza, gentilezza, generosità, amore del bene. Oltre agli esercizi citati, Amoros utilizza quelli che tendono ad aumentare la resistenza alla fatica, al lavoro pesante e alle intemperie stagionali. L’arte del modellare è una di queste, perché accresce le risorse del genio e dell’invenzione con l’abitudine di imitare gli oggetti e di dare forma alla materia. Le applicazioni di questi principi sono adattate secondo le professioni speciali che ciascuno desidera seguire”.
Ciò che Amoros rifiuta di seguire è il concetto di funambolismo, ovvero di esercizio fisico a cui manca un’utilità pratica vera e propria e senza un particolare scopo superiore:
“il nostro metodo finisce dove inizia il funambolismo, e questo inizia dove cessa l’utilità di un esercizio, dove viene sacrificato il nobile scopo della ginnastica, che è quello di fare il bene, al frivolo piacere di divertire e compiere atti di forza”.
Hébert beneficia inoltre dell’influenza del positivista Georges Demeny (1850–1917), uno scienziato, ingegnere ed educatore fisico meglio conosciuto come inventore per il suo pionieristico lavoro nel campo della cinematografia e della biomeccanica. Demeny, di cui la vera passione era infatti la ginnastica, è considerato da molti come il fondatore dell’educazione fisica scientifica di cui parla la sua opera Bases scientifiques de l’éducation physique (1902).
“Hébert riconobbe l’importanza della sua ricerca sistematica che dimostrò che gli effetti dell’attività fisica possono essere igienici (salute), estetici (bellezza), economici (forza) e morali (mentali). Riconobbe inoltre che il metodo di Demeny era poco costoso, adattabile, applicabile ovunque, scalabile e attraente per tutte le età e sia per le donne che per gli uomini”.
Demeny ebbe grande influenza nel lavoro di Hébert introducendo i concetti di gradualità e progressività così che l’allenamento potesse meglio enfatizzare lo sviluppo fisico degli individui più deboli piuttosto che essere un processo di selezione dei più naturalmente dotati. Questo era ciò che completava l’approccio di Amoros che aveva una più forte caratterizzazione militare e prevedeva esercizi non proprio adatti agli allievi più deboli o giovani.
L’approccio scientifico di Demeny e Tissiè aveva però una concezione analitica del movimento e dava la priorità ad esercizi statici, stazionari, ripetitivi, che richiedessero uno sforzo moderato e con una forte attenzione alla forma. I movimenti risultanti avevano effetti correttivi sulla postura ed erano precisi, localizzati, ortopedici e igienici.
Georges Hébert: “ideò un metodo che dava priorità alla sintesi; movimenti naturali, dinamici e diversificati, che progrediscono in un ambiente naturale e con effetti benefici sui più importanti organi fisiologici (es. polmoni, cuore). L’educazione e il successivo controllo del corpo, delle funzioni cognitive e dell’ambiente circostante si basano sul collegamento, l’intreccio e la fusione di impulsi interni ed esterni del soggetto e dell’ambiente che sono in relazione simbiotica. L’essenza della riforma di Hébert consistette nel sostituire i metodi ginnici in voga con un metodo basato sull’esecuzione di dieci tipi di tecniche del corpo, dette attività naturali. Queste tecniche del corpo sono quelle per cui è costruito il corpo umano: camminare, correre, saltare, arrampicarsi, sollevare, lanciare, nuotare, autodifesa, movimento quadrupede ed equilibrio”.
Oggi questi elementi sono le colonne portanti dell’educazione al movimento in età evolutiva, ripresi successivamente da diversi autori permettono di dare senso e valore al movimento umano.
Questi esercizi naturali furono presentati per la prima volta nel 1532 da François Rabelais (1483 o 1494–1553). Hébert adottò tal quale il metodo delle tecniche del corpo di Rabelais senza modificare sostanzialmente nulla.
Gli allievi di Hébert erano chiamati ad eseguire questi esercizi in uno stato di quasi nudità per quanto tollerato dalla decenza morale dell’epoca, per permettere all’istruttore di riuscire a valutare e correggere meglio i movimenti, per aumentare la resistenza fisica e, grazie all’abbronzatura, per migliorare la bellezza estetica degli atleti.
Il ricorso a una relativa nudità durante gli esercizi è segno dell’interesse nei confronti della perfetta esecuzione dei movimenti fisici, del loro controllo e della loro correzione, quindi della sua attrazione per le pratiche e le teorie naturiste di Bernarr Macfadden (1868-1955), del quale tradurrà diversi articoli, poi dell’interesse per Paul Carton (1875-1947) sugli effetti terapeutici dell’aria, del sole e dell’acqua, così come quelli di un’alimentazione frugale.
Hébert ebbe infatti anche un legame con il medico naturista Paul Carton che gli diede l’approvazione medica per l’uso del suo Metodo nel lavoro con i bambini.