Il 5 giugno è la Giornata Mondiale dell’Ambiente. Con lo slogan Time for Nature, quest’anno sarà dedicata alla biodiversità. E ci invia un messaggio urgente.
“Time for Nature“: questo lo slogan lanciato dalla 46esima Giornata Mondiale dell’Ambiente, che, come di consueto, cade il 5 giugno e che quest’anno sarà ospitata dalla Colombia, in collaborazione con la Germania.
Istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, prese il via nel 1974, in una data simbolica: quella della prima Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente, tenutasi a Stoccolma dal 5 al 16 giugno del 1972, quando fu adottata la Dichiarazione di Stoccolma, che stabilì i 26 principi sui diritti e le responsabilità dell’uomo in relazione all’ambiente.
Quasi mezzo secolo dopo, la Giornata Mondiale dell’Ambiente è diventata la più grande occasione di divulgazione pubblica ambientale, celebrata da milioni di persone in oltre 100 Paesi. Un evento globale per promuovere la consapevolezza e l’azione a favore del nostro Pianeta tra i cittadini, le istituzioni e il mondo delle imprese.
È ora di svegliarsi e di ricostruire
Il tema scelto per la Giornata Mondiale dell’Ambiente 2020 è quello della biodiversità: “Una preoccupazione sia urgente che esistenziale”, come si legge sul sito ufficiale dell’evento. “Eventi recenti, dagli incendi boschivi in Brasile, negli Stati Uniti e in Australia alle infestazioni di locuste in tutta l’Africa orientale – e ora una pandemia globale – dimostrano l’interdipendenza tra gli esseri umani e le trame della vita. La natura ci sta inviando un messaggio”.
A sintetizzarlo è lo slogan Time for Nature: un invito concreto all’azione, che sottolinea l’urgenza improrogabile di iniziative volte a invertire la rotta su cui l’uomo ha impostato il destino del Pianeta. “È ora di svegliarsi. Di alzare la voce. È tempo di ricostruire per il bene dell’umanità e per il Pianeta”, sono alcuni degli slogan usati dall’edizione di quest’anno, per svegliare le coscienze e chiamare a raccolta tutti. Nessuno escluso.
Il monito della scienza: rischiamo la sesta estinzione massa
Il degrado portato dall’attività umana su terraferma e oceani rischia ha già distrutto molti ecosistemi e rischia di provocare l’estinzione, nel breve periodo, di un milione di specie animali e vegetali (su un totale stimato di circa 8,7 milioni).
Un declino della biodiversità che procede a un ritmo tale che, secondo gli scienziati, potrebbe portarci dritti verso la sesta grande estinzione massa.
E se l’idea della scomparsa di milioni specie viventi potrebbe sembrarci lontana, la Giornata Mondiale dell’Ambiente torna per dirci che i danni fatti alla natura, sono danni fatti a noi stessi. Che è l’umanità ad aver bisogno della Terra e non il contrario. Che la crisi della biodiversità ci minaccia da vicino, mettendo a rischio beni primari, come il cibo, l’acqua, l’aria e il legno. E che è la natura stessa a regolare il clima, l’erosione del suolo e tutti quei meccanismi da cui dipende il nostro habitat, e dunque la nostra vita.
Invertire la crisi della biodiversità
Questa ricorrenza ci ricorda che la parola d’ordine per poter dare un futuro alle nuove generazioni è sostenibilità ambientale, nel suo senso più ampio e in ottica di una circolarità che tiene dentro tutto: dalla sicurezza alimentare a quella sanitaria ed economica.
Un monito inviato dall’ONU ai grandi della Terra ma anche alle persone comuni. Ciascuno, oggi più cha mai, è chiamato a rispondere secondo le proprie responsabilità e attraverso le proprie scelte, per invertire questa crisi della biodiversità.
La Giornata Mondiale dell’Ambiente arriva a pochi giorni dalla pubblicazione delle strategie sulla “Biodiversità” e “Farm to Fork” (dalla fattoria alla forchetta), adottate dall’Unione Europea. Si tratta di piani programmatici strettamente connessi, dal momento che l’agricoltura è la principale causa di perdita di biodiversità in Europa.
Verso la conferenza globale Onu sulla biodiversità
La tutela della biodiversità è considerato uno dei temi cardine dal Green Deal europeo: la tabella di marcia voluta dalla Commissione Europea di Ursula von der Leyen, per affrontare la lotta contro il riscaldamento globale. “Rendere di nuovo sana la natura è la chiave del nostro benessere fisico e mentale ed è un alleato nella lotta contro i cambiamenti climatici e le epidemie”, ha dichiarato von der Leyen. “È al centro della nostra strategia di crescita, il Green Deal europeo, e fa parte di una ripresa europea che restituisce più al pianeta di quanto non porti via.”
In questo contesto la Giornata Mondiale dell’Ambiente 2020 segna un altro passo importante. Il prossimo ci condurrà alla conferenza globale ONU sulla Biodiversità, prevista a Kunming (Cina) agli inizi del 2021.
“In Colombia, siamo disposti a lavorare insieme per raggiungere un accordo che ci consenta di avanzare positivamente verso risultati ambiziosi alla prossima COP in Cina”, ha dichiarato Ricardo Lozano, Ministro dell’Ambiente della Colombia. “Accogliamo con favore il gesto di sostegno della Germania in questo sforzo globale e non vediamo l’ora di una collaborazione di successo”.
E proprio nel 2021 si aprirà il Decennio delle Nazioni Unite(2021-2030), dedicato al “ripristino degli ecosistemi degradati e distrutti per combattere la crisi climatica e migliorare la sicurezza alimentare, l’approvvigionamento idrico e la biodiversità”.
Un passo dopo l’altro, verso l’obiettivo numero 15 dell’Agenda 2030: quello che ci chiede di “proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre”.